Questa è Brina

22 ottobre 2010

 

Domani a Villa Il Sorriso la consegna degli attestati di formazione del progetto Melampo

Brina, Ekimi, Leo e Trilly, quattro cani da “diploma”

Aiutano i loro proprietari con handicap motori nelle funzioni della vita quotidiana

Disabilità motoria

Si chiama Brina, è una femmina di Pastore Tedesco e ha 10 anni. Gli altri sono Ekimi, Leo, e Trilly.

 

Sono i 4 cani che insieme ai loro proprietari, portatori di handicap motori, riceveranno domani a Villa Il

 

Sorriso (Centro per l'autonomia nella disabilità dell´ Azienda Sanitaria di Firenze in Via S.Felice a Ema 155 a Firenze, ore 9.30),

 

L'attestato di formazione come cani di assistenza nell'ambito del progetto Melampo, ideato da Carlo Ciceroni,

 

veterinario comportamentalista dell'Azienda Sanitaria di Firenze e dalla Scuola Nazionale Cani

 

Guida di Scandicci. Il progetto, che ha preso il nome dal cane intelligente della favola di Pinocchio,

 

prevedeva la formazione, della durata di due anni, di 4 team uomo-cane composti da persone

 

con disabilità motoria e dal cane che già possedevano prima del percorso formativo comune.

 

Ma che cosa può fare un cane, per semplificare la vita a chi ha una disabilità?

 

A comando apre e chiude porte e sportelli, porta telefoni (fissi e portatili), accende e spegne luci, porta il giornale e la spesa,

 

raccoglie oggetti caduti a terra, carica il cestello della lavatrice,

 

abbaia a comando in caso di bisogno oppure autonomamente se la persona è svenuta, fino a premere il pulsante della teleassistenza in caso di bisogno,

 

oppure quello dell'ascensore o dell'apriporta automatico.

 

Senza contare l´effetto socializzante che la sola presenza e compagnia del cane svolge.
 

 

Le reali necessità di ciascun disabile sono state studiate e personalizzate, calibrandole quindi per ciascuno dei componenti del team uomo/cane.

 

Figure indispensabili per Melampo sono stati gli addestratori della Scuola Nazionale Cani Guida, che da più di 80 anni preparano cani per non vedenti.

 

Due anni fa tre di loro, Serena Magnani, Alessandro Vestri e Saro Fusi,

 

hanno raccolto la sfida e si sono mess i alla prova insieme agli amici a quattro zampe Ekimi, Leo,

 

Brina, e Trilly con compiti e difficoltà assolutamente nuove per entrambi.
 

 

Ogni fase del progetto è stata assolutamente originale e sperimentale,

 

a partire proprio dalle tecniche innovative di addestramento dei cani che sono state insegnate ai disabili.

 

Dopo essere stati appositamente formati dagli addestratori della scuola,

 

sono stati loro ad insegnare a loro volta ai propri cani le cose che hanno ritenuto fosse utile che i cani sapessero fare nella loro vita

 

quotidiana in comune. Il metodo utilizzato è il “clicker training”,

 

un metodo "gentile"che non prevede l´impiego di alcuna forma di imposizione.

 

Addirittura i novelli addestratori le hanno poi trasferite anche ad altri disabili proprietari di cani,

 

utilizzando quella forma di trasmissione delle conoscenze che dagli anglosassoni viene definita "peer to peer education".
 

 

Tutti i cani che hanno partecipato al progetto sono di proprietà dei disabili, e sono di razza, sesso, età e taglia del tutto variabili.

 

Durante tutto il progetto due fisioterapiste,

 

Tamara Morandini e Marina De Cillis, e il fisiatra Aldo Morelli hanno seguito e costantemente affiancato i disabili nel loro percorso formativo,

 

rilevandone i miglioramenti e l´aumento delle competenze specifiche.

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